Emoglobina glicata. Nuove raccomandazioni per i bambini con diabete tipo 1
- Autore: Chiara Mameli
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- 30 nov, 2018
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Nel 2018 la Società Internazionale per la cura del diabete pediatrico (International Society For Pediatric And Adolescent Diabetes- ISPAD) ha aggiornato le raccomandazioni riguardo il valore ottimale di emoglobina glicata.
Per i bambini, adolescenti e giovani adulti di età inferiore ai 25 anni è raccomandato il raggiungimento del più basso valore di emoglobina glicata possibile, senza che questo obiettivo sia raggiunto con la presenza di frequenti e gravi ipoglicemie. Il target ottimale è < 7%. Un valore tra 7 e 7.5% in particolari situazioni tra cui l’incapacità di riferire o percepire i sintomi ipoglicemici, una storia di ipoglicemie importanti.
E ricorda..l’emoglobina glicata deve essere misurata almeno 4 volte all’anno, ma la frequenza di misurazione può essere personalizzata dal Diabetologo curante sulla base dell’andamento delle glicemie.

La pubertà è un processo di maturazione che porta il bambino/a a diventare un adulto. In tale periodo i bambini vanno incontro a numerosi cambiamenti fisici e psicologici. Si parla di pubertà precoce quando compaiono i primi segni di sviluppo prima degli 8 anni nella femmina e prima dei 9 anni nel maschio. Da quando è iniziata la pandemia da COVID-19 ed in particolare subito dopo la fine del primo lockdown è stato osservato un aumento delle diagnosi di pubertà precoce. Le motivazioni alla base di questo fenomeno non sono conosciute. Tuttavia sono stati ipotizzati diversi fattori.
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Fattori nutrizionali : i rilevanti cambiamenti nella vita quotidiana dalla chiusura delle scuole al divieto di praticare attività sportiva organizzata hanno determinato una costrizione dei nuclei familiari a rimanere in casa, con conseguente maggiore opportunità di consumare snack, bevande gasate ed alimenti non nutrizionalmente equilibrati
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Sedentarietà e tempo passato con i dispositivi elettronici : oltre alle necessità di didattica a distanza i bambini hanno aumentato il numero di ore trascorse davanti a schermi elettronici, anche al bed-time con possibili ripercussioni sulla qualità del sonno.
La combinazione dei diversi fattori ha determinato un aumento esponenziale di bambini con eccesso ponderale e, come probabile conseguenza diretta, una precoce attivazioni degli assi ormonali che regolano l’inizio dello sviluppo puberale. Tutte queste ipotesi hanno necessità di essere confermate da studi scientifici.

A gennaio 2021 è stata pubblicata sulla rivista “Metabolites” una revisione di tutti gli studi disponibili sul coinvolgimento del polmone nei bambini e adolescenti con diabete di tipo 1. L’articolo è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Unità Di Allergologia e Pneumologia Pediatrica dell’Ospedale Buzzi .
In questa review abbiamo ripercorso le tappe storiche del coinvolgimento del polmone nella malattia diabetica. La prima evidenza risale a circa cinquant'anni fa, con uno studio condotto su una popolazione di giovani adulti affetti da diabete di tipo 1. Negli ultimi anni ci sono state prove crescenti che hanno mostrato come il polmone possa essere coinvolto anche in età pediatrica. L a vascolarizzazione polmonare e l'abbondanza di tessuto connettivo, infatti, rendono i polmoni vulnerabili agli effetti dell'iperglicemia, in modo simile ad altri organi colpiti dalle più note complicanze microvascolari. Sicuramente sarà necessario approfondire le ricerche in questo ambito nei prossimi anni, tuttavia con le conoscenze di oggi rimane fondamentale mantenere un buon controllo delle glicemie per evitare l’insorgenza di tutte le complicanze.

La SIP per noi Pediatri rappresenta una importantissima società scientifica. Nata nel 1898, propose un’innovazione che ha segnato un cambiamento epocale nelle gestione dei bambini ovvero separare la cura e l’assistenza del bambino malato dalla Medicina
generale dell’adulto. Con i suoi circa 10 mila Soci la SIP rappresenta la casa comune di tutti i pediatri italiani.

l sovrappeso e l’obesità che compaiono in bambino e adolescenti pongono il bambino a rischio di sviluppare molto presto delle alterazioni del controllo della glicemia. Si tratta di condizioni che vengono chiamate “ prediabete” , ma che se non trattate con una sana alimentazione, attività fisica e riduzione del peso corporeo possono portare negli anni a sviluppare il diabete tipo 2.
Lo stato di prediabete è definito dalla presenza di
· glicemia a digiuno (8 ore di digiuno) tra 100 e 125 mg/dl
· glicemia misurata due ore dopo il test da carico orale di glucosio tra 140 e 199 mg/ dl
· l’emoglobina glicata compresa tra 5,7-6,4% (39-47 mmol/mol)
La presenza di queste condizioni pone l’esigenza di uno stretto controllo nel tempo da parte del Pediatra per evitare l’insorgenza di un vero e proprio diabete. E’ molto importante ricordare che se si modifica in maniera sostanziale la dieta e lo stile di vita (aumentando l’attività fisica e riducendo le ore di sedentarietà) queste alterazioni scompaiono completamente.
(tratto dalla relazione congressuale di Chiara Mameli “Obesità e iperglicemie: quando e come trattare”, Webinar 13 marzo 2021 “ 85° CORSO DI AGGIORNAMENTO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA SEZIONE LOMBARDIA”)

La Dott.ssa Chiara Mameli, Ricercatore in Pediatria, Clinica Pediatrica, Ospedale dei Bambini V.Buzzi, Università degli Studi di Milano e il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti, Professore Ordinario di Pediatria, Clinica Pediatrica, Ospedale dei Bambini V.Buzzi, Università degli Studi di Milano, rispondono ad alcune domande sul legame tra bambini con il diabete di tipo 1 e il Covid-19.
I bambini e gli adolescenti con diabete di tipo 1 hanno un rischio aumentato di ammalarsi di Covid-19?
Il diabete tipo 1, tipo 2 e monogenico nei bambini, adolescenti e giovani adulti non rappresentano un fattore di rischio per ammalarsi di Covid-19.
E’ importante sottolineare che, nonostante ad oggi non sia stato osservato un aumentato rischio di infezione rispetto a bambini e adolescenti senza diabete, è necessario che vengano rispettate le misure di protezione individuale e collettiva tra cui l’utilizzo di mascherine (nelle età previste) e il distanziamento sociale.
Ecco le raccomandazioni da seguire:
- Evitare i luoghi affollati
- Lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi, naso e bocca
- Coprire bocca e naso con il gomito o un tessuto in caso di tosse o starnuti
- Evitare contatti stretti con altre persone, in particolare se colpite da Covid-19
- Non interrompere il programma di vaccinazione.
Quali sono i comportamenti da evitare in corso di pandemia da Covid-19?
E’ consigliato non interrompere l’attività fisica, ma proseguirla nel rispetto delle norme nel Paese di residenza. Le attività sedentarie, soprattutto legate all’utilizzo degli schermi, non devono essere incrementate così come l’abitudine a consumare i pasti davanti agli schermi stessi. La riduzione dell’attività fisica, l’aumento della sedentarietà e del consumo incontrollato di alimenti determina oltre all’ aumento del peso corporeo, l’incremento delle dosi di insulina necessarie e un peggioramento del controllo metabolico.
I sintomi di Covid-19 nel bambino con diabete tipo 1 sono diversi rispetto al bambino che non ha il diabete?
La malattia Covid-19 sembra essere non frequente nei bambini e adolescenti con diabete. Non sono riportati sintomi specifici diversi rispetto a coloro che non sono affetti da diabete. Tuttavia è fondamentale non dimenticare che, come tutte le infezioni, è frequente un concomitante peggioramento del controllo glicemico (iperglicemie) che, se non trattato, può portare al ricovero ospedaliero. E’ stato osservato che una delle complicanze più frequenti della malattia Covid-19 in pazienti adulti con diabete di tipo 1 è lo sviluppo di chetoacidosi legata allo scarso controllo delle glicemie.
Quali sono i comportamenti da adottare in caso di infezione/malattia da Covid-19 in un bambino o adolescente con diabete?
Ecco alcune raccomandazioni riguardo i comportamenti virtuosi da adottare
- Non interrompere la somministrazione dell’insulina
- Aumentare il monitoraggio della glicemia anche attraverso dispositivi tecnologici (ovvero microinfusori, monitoraggio continuo del glucosio, sensori) e il monitoraggio dei chetoni nelle urine
- Adeguare la dose di insulina in base alle richieste del proprio corpo come in caso di malattia intercorrente
- Mantenere un buon controllo glicemico (glicemia compresa tra 70 e 180 mg/dl)
- Alimentarsi in maniera sana, evitando l’apporto calorico eccessivo e la carenza di minerali e oligoelementi aumentando l’apporto di frutta e verdura e riducendo l’apporto di cibo ad alto contenuto calorico
- Mantenere una adeguata idratazione con acqua
E’ importante quindi non interrompere mai la cura del diabete, concentrandosi solo sulla cura della malattia da Covid-19. Contattare il diabetologo per ottimizzare la gestione della malattia, anche a distanza, con il supporto della telemedicina.
Quali sono i segni e i sintomi nei bambini e adolescenti di un possibile esordio di diabete durante la pandemia da Covid-19?
La pandemia da Covid-19 non modifica i segni e sintomi dell’insorgenza del diabete. Il diabete di tipo 1 non è scomparso durante i mesi della pandemia. Pertanto è sempre importantissimo prestare attenzione all’insorgenza di: aumento della frequenza ad urinare e dell’assunzione di acqua durante il giorno e la notte, stanchezza, aumento della sensazione di fame e perdita di peso. Se si riscontra uno di questi sintomi è necessario eseguire al più presto una valutazione medica e la misurazione della glicemia. Durante il lockdown in Italia purtroppo abbiamo assistito ad un ritardo nella diagnosi del diabete. Tale ritardo ha comportato una maggiore gravità della malattia all’esordio.
Bibliografia essenziale
- Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica. Raccomandazioni Per La Gestione Del Rientro A Scuola, Dell’influenza Stagionale E Del Rischio Di Infezione Da Covid-19 In Bambini, Adolescenti E Giovani Adulti Con Diabete. Settembre 2020.
- D’Annunzio G, Maffeis C, Cherubini V, Rabbone I, Scaramuzza A, Schiaffini R, Minuto N, Piccolo G, Maghnie M. Caring for children and adolescents with type 1 diabetes mellitus: Italian society for pediatric and adolescent diabetes (ISPED) Statements during COVID-19 pandemia. Diabetes Res Clin Pract. 2020 Aug 19:108372. doi: 10.1016/j.diabres.2020.108372
- Rabbone I, Schiaffini R, Cherubini V, Maffeis C, Scaramuzza A; Diabetes Study Group of the Italian Society for Pediatric Endocrinology and Diabetes*; Diabetes Study Group of the Italian Society for Pediatric Endocrinology and Has COVID-19 Delayed the Diagnosis and Worsened the Presentation of Type 1 Diabetes in Children? Diabetes Care. 2020 Aug 10:dc201321. doi: 10.2337/dc20-1321.
- Osagie A. Ebekozien, Nudrat Noor, Mary Pat Gallagher, G. Todd Alonso. Type 1 Diabetes and COVID-19: Preliminary Findings From a Multicenter Surveillance Study in the U.S. Diabetes Care 2020 Jun; dc201088.
- Summary of recommendations regarding COVID-19 in children with diabetes. https://www.ispad.org/general/custom.asp?page=CoronavirusinfectionCOVID-19
- Mameli C, Frontino G, Scaramuzza A, Macedoni M, Pelliccia C, Felappi B, Guerraggio LP, Spiri D, Macellaro P, Radaelli FC, Cardani R, Zampolli M, Calcaterra V, Saredelli S, Calzi E, Cogliardi A, Sandullo F, Rigamonti A, Zuccotti GV, Bonfanti R. The impact of COVID-19 on type 1 diabetes and ketoacidosis incidence in pediatric age. Poster presentato al 46th ISPAD 2020 virtual Annual Conference 2020
L'intervista è stata pubblicato da SIP ed è consultabile qui

I risultati dello studio da me condotto in collaborazione con i colleghi di tutte le diabetologie pediatriche lombarde “The impact of COVID-19 on type 1 diabetes and ketoacidosis incidence in pediatric age” sono stati presentati sabato 17 ottobre 2020 al congresso internazionale di Diabetologia Pediatrica ISPAD . Il poster di questo studio è stato inserito tra i 12 poster di "Special interest" su 174 presentati.
E' stato giudicato il migliore e il più interessante vincendo il premio di "Best Poster Presentation"
Lo studio ha mostrato che in Lombardia ogni anno sviluppano il diabete tipo 1 circa 200 bambini (nel 2017 206 casi, 2018 199 casi, 2019 233 casi). Purtroppo circa il 40% arriva tardi alla diagnosi sviluppando chetoacidosi. Confrontando i casi di diabete di tipo 1 nel periodo marzo-30 maggio del 2017-2020, abbiamo riscontrato durante il lockdown per il Covid19 un aumento delle chetoacidosi all’esordio da 11 casi a 24 per 1,7 milioni abitanti (p<003).